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Sculture

 

“...artista di testa e di teste. Di testa perché la sua opera appare sempre guidata dall'intelligenza. Di teste perché come scultore, predilige, appunto, le teste (...) come i suoi quadri misteriosi, fatti con materiali poveri (sabbia, garza, papier mâché) che rievocano città fantastiche e avrebbero incantato Georges Perec, lo scrittore francese autore del romanzo “La vita istruzioni per l'uso”, o paesaggi immaginari in cui ci si vorrebbe dolcemente perdere, sono invenzioni personalissime le teste (e le maschere) in bronzo, in gesso o in legno che da anni Pietro modella e rimodella, alla ricerca, montaliana, dell'essenzialità, dell'osso di seppia che c'è dentro ogni realtà (…) sono tutte testimonianze dolorose dell'oggi, ritratti dell'uomo ferito dalla volgarità del presente...”  

 

Alfredo Barberis, Montereggio - 1983

 

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